Una Pianificazione Ottimale

Definire all’inizio dove convogliare le attenzioni e le azioni, ha un suo perché.
Mi sono accorta di quanto possa essere utile una buona pianificazione. Vi racconto di quando avevo programmato alcune cose da fare e che, grazie ad un imprevisto, non ho potuto fare.
Sono rimasta bloccata a letto (a causa di un brutto torcicollo) per alcuni giorni e, sapete cosa ho fatto? Non ho sistemato la lavanderia come avrei voluto, ma ho letto due libri. Erano i primi in cima alla lista dei libri da leggere.
Il risultato è che sono riuscita a raggiungere un traguardo, semplicemente spostando la mia attenzione su quanto mi era possibile fare, che è sicuramente meglio di stare a ribollire nel letto pensando che la mia lavanderia stesse passando delle brutte giornate.
Dopo aver definito “tutto quello che avrei voluto fare” e dopo aver selezionato “tutto quello che era importante fare”, la realizzazione è diventata semplice. Unicamente facendo. Credo non ci siano molte alternative.
Scarica il PDF della pianificazione
Sarà più semplice anche per te trovare un rimedio immediato ai possibili imprevisti che potrebbero sopraggiungere. Quando non puoi fare una cosa, ce n’è qualcun’altra che puoi svolgere.
“Cosa ho fatto tutto il giorno?”
Vi capita di arrivare a sera e chiedervi: “Ma cosa ho fatto tutto il giorno?”
Quei giorni in cui passi da una cosa a un’altra alla velocità della luce. Non parlo a chi, insieme a me, sta seguendo la Challenge, ma a coloro che trascorrono le loro giornate svolgendo tante cose senza concluderne alcuna.
Così ci si ritrova nel letto, a giornata conclusa, con la testa che prolifera ansia per tutte le faccende che si avranno da fare l’indomani con l’aggiunta di quelle non fatte nella giornata appena conclusa.
Per un momento lascio da parte quello che non ho fatto e mi concentro sulle giornate rilassanti che ci siamo concessi durante la pausa vacanziera.
Seguire la luce che ti segnala la strada giusta per te
E’ un po’ la stessa sensazione che sopraggiunge spesso al termine delle vacanze, quelle estive e anche quelle natalizie, definite dal giorno dell’Epifania.
“Nella tradizione cristiana, la storia della befana è strettamente legata a quella dei Re Magi. La leggenda narra che in una freddissima notte d’inverno Baldassare, Gasparre e Melchiorre, nel lungo viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro il cammino. I Re Magi, allora, invitarono la donna ad unirsi a loro, ma, nonostante le insistenze la vecchina rifiutò. Una volta che i Re Magi se ne furono andati, essa si pentì di non averli seguiti e allora preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, ma senza successo. La vecchietta, quindi, iniziò a bussare ad ogni porta, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino. I doni che la vecchietta portava, erano dei simboli di buon auspicio per l’anno che sarebbe iniziato.”
Sembra il giorno giusto per guardare attentamente quella luce che indica la strada da percorrere e che non illumina solo un giorno all’anno. Quella che pensiamo sia la nostra e che desideriamo da sempre. Quella che, se non seguita, lascerà spazio alla prima che capita. Quella che ci ricorda che la nostra vita è uno splendido viaggio. Un viaggio che non inizia il primo giorno dell’anno o il sei di gennaio, ma che è la “continuazione” del nostro percorso di vita.
Siamo in un periodo dell’anno nel quale siamo tentati di chiedere molto, considerandolo forse un nuovo viaggio che comporta e regala trasformazione, cambiamento e novità. Sarebbe meglio capire cosa siamo disposti a dare noi per primi e in quale posizione ci mettiamo per affrontare questo nuovo pezzetto di strada. E soprattutto come vogliamo affrontarlo.
Ci vogliamo sempre dire: “Che barba … che noia?!?!?!”
Conclusione
Da sempre vi racconto di quanto sia importante per me scrivere. Non solo gli articoli, ma tutto. Mi piace anche annotare quelle semplici azioni quotidiane che sono talmente radicate da farle ormai in automatico. Non voglio arrivare alla fine della giornata con l’impressione di non aver fatto nulla perché ho trotterellato da una parte all’altra della mia vita facendo mille cose e pensandone altre diecimila. E soprattutto vorrei evitare di dimenticare qualcosa strada facendo.
Grazie di essere venuti a trovarmi e affettuosamente auguri a tutte le Befane che, come me, hanno il loro sacco pieno di dolci sempre pronto, sperando di riuscire a consegnarli proprio a Gesù Bambino. A volte la mia scopa non ha voglia di volare, ma il modo di far recapitare i dolcetti si può sempre trovare. I dolci sono talmente buoni che non si possono regalare un solo giorno all’anno. E ricordiamoci che i dolci piacciono anche ai grandi☺
Vi abbraccio e vi do appuntamento alla prossima settimana.
Paola ♥
Grazie per essere tornati a trovarmi.
P.S. Se volete rimanere aggiornati e ricevere un’email ogni volta che pubblicherò un nuovo articolo, iscrivetevi alla newsletter!