Io assertiva, ma anche no!

Come comunicare quando non vuoi essere assertiva

Diventare mamma è l’inizio di un viaggio meraviglioso, personalmente il più bello di tutti i viaggi iniziati finora. Fervore, euforia, entusiasmo sono il carburante di noi mamme nelle prime settimane, in cui dobbiamo prendere le misure con quel nuovo essere che però non parla ancora e che è solo da capire.

All’inizio non è per niente facile. Appena inquadrato il perché del suo pianto, dopo aver imparato a mettere un pannolino e calibrato il dosatore interno del latte, diventa un po’ più semplice. I primi dialoghi sono fatti solo di sguardi, abbracci e milioni di baci.

Fin dai primi momenti si comunica attraverso il gioco e da interpretazioni di suoni che sono parole solo all’orecchio della mamma. Ricordo i primi giorni di scuola materna di Matilde quando la sua maestra Lore mi diceva: “ma io non la capisco…”. Arriva poi il momento in cui i nostri figli cominciamo a strutturare il linguaggio e cominciano a parlare veramente…

Mamma, assertività e realtà

La sua prima parola la ricorderemo a vita. I giorni passati a sentirli chiamare “mamma” quattordicimila volte e quel bellissimo periodo del “perché?”.

Finalmente arrivano, tra la mamma e il suo bambino, i primi discorsi e anche le prime discussioni. Ecco che così, anche noi mamme impariamo parole nuove.

La prima volta che ho sentito parlare di assertività avevo 3 figli molto piccoli, ed ero ancora molto piccola anche io.

Da *Wikipedia: L’assertività (dal latino “asserere” che significa “asserire”), o asserzione,è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l’interlocutore.

Ora, da brava mamma vorrei sempre riuscire ad esprimere con chiarezza e in maniera efficace che “la faccia del bambolotto non si lava nel water”, o interloquire pacatamente con quello sguardo opprimente (perché nel water vorrebbe buttarci me e il minestrone che ho preparato per cena). La realtà spesso è tutt’altra cosa che essere assertive.

La calma e le esplosioni sono insite nelle mamme. Noi ci mettiamo tutta la buona volontà nel come e cosa fare e non dire, ma consapevoli di non essere perfette, viviamo di momenti alla ricerca continua dell’equilibrio fra calma (fino alla quinta volta che ripetiamo la stessa cosa, a volte anche meno) ed esplosioni. Qualche volta lo sbotto avviene subito e noi subiamo queste manifestazioni improvvise di non sappiamo neanche noi cosa.

Qualche volta accade che anche se sappiamo cosa dovremmo fare e soprattutto come, non ci viene, semplicemente perché siamo stanche e non ne abbiamo voglia. È un aspetto da considerare. La mamma non ha sempre voglia.

Prepararsi all’assertività

Tuttavia, imparare l’assertività si può, ed è un po’ come prepararsi per una maratona. Servono impegno costanza e tanto allenamento. Credo che avere un numero elevato di figli mi abbia insegnato a non farne un dramma se non ho voglia di essere assertiva e ho trovato alcuni utili stratagemmi per evitare che la mia poca voglia di spiegare con calma e chiarezza si trasformi in una guerriglia.

Ora vi racconterò quali suggerimenti ho trovato strada facendo e come faccio quando non ho voglia di seguirli:

Una persona assertiva dovrebbe saper gestire i conflitti, e a me non sempre interessa a chi tocca fare i piatti, chi deve sparecchiare o chi non ha fatto benzina e ha lasciato la macchina a secco. Quando non è necessario spiegare, non lo faccio.

Avere una buona autostima e riconoscere, rispettare ed esprimere i propri bisogni nel rispetto di quelli altrui. Non sembra difficile questa ma… farlo mentre le piccole litigano perché, pur avendo la stessa bambola, se la scippano a vicenda può provocare insofferenza e così, improvvisamente suona il timer che avvisa che è finito il tempo di giocare. Distolgo la loro attenzione da un problema che non vogliono risolvere e le infilo sotto la doccia.

Ma se qualche volta dovesse capitare alla mamma di non avere voglia, si potrebbe tranquillamente dire. Magari con assertività.

L’Agenda della Mamma a tempo pieno

Continuate a leggere di assertività e comunicazione nella nuova edizione dell’”Agenda della Mamma a tempo pieno… che parla chiaro!”(LINK)

L’agenda di quest’anno è “di più

  • Ho ascoltato la mia creatività e tutti i vostri suggerimenti
  • Ha una forma più dinamica e colori più accesi

Il risultato è un capolavoro

Il motivo per cui esce la seconda edizione è lo stesso per cui è uscita la prima:

Avere la certezza di non dimenticare l’essenziale in qualunque cosa una mamma riesce a fare

Mi auguro che anche voi possiate pensarla come me: le cose belle, col tempo, possono solo migliorare.

E poi c’è una sorpresa!!! Quest’anno l’Agenda sarà disponibile in una doppia versione, quella giornaliera (chi ha acquistato “L’Agenda della mamma a tempo pieno… che vive leggera” sa com’è) e quella settimanale.

La versione settimanale sarà disponibile solo fino al 30 novembre.

Da oggi è possibile acquistarla, qui all’interno del Blog.

Prendi la tua copia e non perdere la regola del vantaggio.

 

Grazie per essere stati qui con me.

Vi abbraccio e vi aspetto qui la prossima settimana.

 

Paola ♥

 

P.S. Iscriviti alla newsletter per continuare a seguire tutti i suggerimenti utili ed efficaci per vivere serenamente il lavoro più bello del mondo!

 

Fonti

Wikipedia