Un giorno alla volta

Cosa rappresenta Settembre per me
Ogni anno, a settembre, ogni membro della famiglia attraversa una nuova fase, inizia un nuovo ciclo. Ma questa volta sembra diverso ed è palese che le nuove fasi appartengano a tutti noi.
Non ho ancora messo a regime ogni cosa. Ho dato a questi miei giorni, un’impostazione un po’ diversa rispetto alle mie regole. Vivo le giornate una alla volta. Un giorno alla volta.
Settembre, un po’ mi piace e un po’ no. Scusate, non è per essere ripetitiva (mi viene da ridere), ma è davvero così.
Sarà perché sento terribilmente questo cambio di stagione (che non mi piace). L’autunno ha fretta di arrivare e gli anni che passano ti lasciano qualcosa di nuovo e si prendono ciò che non gli spetta, o più semplicemente, che non vogliamo perdere. Ancora.
Sarà perché Settembre, è il mese in cui è morta mia nonna, e mi sembra di sentire più forte la sua mancanza. Mi manca quell’abbraccio che ci faceva sentire una cosa sola… che poi, tutto il resto ce l’ho dentro.
Sarà perché questa seconda metà dell’anno rappresenta un’ulteriore periodo in cui esprimiamo buoni propositi, ci dedichiamo alla riorganizzazione, al redigere una lista di cose da fare. Ammetto che, se non stessi seguendo la Challenge, probabilmente avrei fatto solo la lista della spesa finora.
Magari, sarà perché mi sento un po’ come il comò della mia camera da letto.
Svuotato, pulito e pronto per essere riempito con solo quello che occorrerà. Canotte e costumi lasciano il posto a quei maglioncini di cotone (possibilmente pesante) per scaldarmi in queste prime fresche mattine. Ovviamente, quella del comò è solo un’immagine. Non l’ho ancora svuotato, pulito e non è pronto per essere riempito (sto seguendo la Challenge e nella mia tabella di marcia non è ancora arrivato il momento di farlo). Proprio come non mi sento pronta io.
Affrontare la vita un giorno alla volta
Ho scelto un lavoro per il quale non ho mai l’ansia del primo giorno. Non esiste il primo giorno, perché non c’è l’ultimo. Sono sempre attiva ma con la piena facoltà di rimandare a domani le cose che non voglio fare, perché scelgo di farne altre che mi piacciono di più partendo dalla più importante.
In effetti, Confucio lo aveva detto: “Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”
Con ancora la brezza e il profumo del mare sotto il naso, la meraviglia dell’alba dentro ai miei occhi, non ho certo voglia di mettermi a correre … per arrivare dove, poi???
E quindi, adagio, riparto. La mia lentezza, e il suo opposto. Non mi sento veloce, ma neanche a disagio.
Ho imparato ad ascoltare e rispettare i miei tempi, così mi sembra di godermi di più la vita.
E se non ho voglia di correre, semplicemente non corro.
Invece di pensare a tutte quelle cose che non ho ancora fatto, e che dovrò fare nei giorni che verranno, penserò un giorno alla volta.
Conclusione
Oggi mancano 115 giorni a Natale. Oggi festeggiamo la ripresa.
“Non importa quanto vai piano, l’importante è che non ti fermi”
Nutro una gran simpatia per Confucio.
E poi, non è che siamo tutti gazzelle e/o leoni nella savana. Per lo meno, non tutti i giorni.
In effetti ogni settembre che arriva è un anno che passa, ma un giorno alla volta. E anche quei giorni vissuti con calma valgono.
Per oggi, mi fermo qui.
Vi abbraccio e vi aspetto la prossima settimana.
Grazie per essere tornati a trovarmi.
Paola ♥
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