Mi sento un po’ egoista

Primo piano di Paola che si trucca davanti allo specchio

Vivere la famiglia un giorno alla volta

Le giornate scorrono una alla volta e non c’è giorno che non passi qualche momento ad ammirare i miei figli. Guardo, e ammiro le persone affascinanti che stanno diventando.

Un domani loro saranno le persone che oggi definisco “in fase di lavorazione” e, ovviamente, io credo che sia la casa il luogo in cui si stendono le fondamenta.

Qual è il mio compito? Insegnare “le prime cose”, dai primi passi a quelli che un giorno li vedranno capaci di andare verso la loro destinazione.

Tra i miei obiettivi, in futuro, c’è anche quello di sentirmi interpellare “il meno possibile”.

Il richiamo della prole 🙂

Tuttavia, questo periodo, ha elevato in maniera smisurata le volte in cui mi sento chiamare: “MAMMA”, e questo sembra portarmi nella direzione opposta a quella che credo io stia percorrendo:

Mamma, devo fare la pipì!

“Mamma, guarda!!!”

“Mamma, stai qui con me?”

“Mamma, per caso mi hai lavato la camicia?”

“Mamma, cosa c’è per pranzo?”

“Mamma, dove trovo la sacca?”

“Mamma … boh, non lo so, volevo dirti una cosa ma … “

 

E’ talmente abitudine che a volte dicono solo “MAMMA”.

 

Le piccole soprattutto si rivolgono a me continuamente, per qualunque cosa, anche quando non è strettamente necessario.

Probabilmente cominciamo a fare i conti con un periodo che ha scosso eccessivamente le nostre giornate e le nostre vite (inevitabilmente), ma che non deve andare ad intaccare quel tanto lavoro che ogni giorno si fa in merito all’autonomia e all’indipendenza, la loro e la mia.

E nonostante i miei figli siano i soli ad avere libero accesso al mio spazio e al mio tempo, in ogni momento e in ogni dove, qualche volta non funziona così.

Mi sento un po’ egoista perché..

E così capita di sentirmi un po’ egoista. Lo sono quando:

…dico che fare “la mamma a tempo pieno” è quello che volevo fare. Da sempre. Ma in fondo forse lo dico perché mi piace parecchio esserlo.

…dico che questo mio essere così pro e positiva è “a causa” del mio essere madre e che qualche esempio lo dovrò pur dare. Ma alla fine mi rendo conto che non so essere nient’altro.

…dico di essere un’amica sincera, ma alla fine è solo perché non saprei dire una cosa che non penso e che non sento davvero.

…dico che, a stare bene o a stare male, questo tempo passerà comunque, come è passato finora da quando sono nata. Ma la realtà è che io voglio che passi “solo” bene.

…dico che amare è la felicità dell’altro, e cerco ogni mezzo per procurarla. Ma solo perché in fondo, questo, fa stare bene me.

…dico “cinque minuti e arrivo” ma poi ci sto mezz’ora davanti allo specchio a truccarmi, e solo perché mi piace piacermi.

…domando e scrivo “come stai???” E non serve ricevere risposta, perché a me interessa averlo chiesto (per farti capire che ci sei anche tu nel mio cuore).

Sono un po’ egoista quando dico le cose secondo il mio punto di vista, ma non posso parlare al posto di nessun altro.

Sono egoista anche quando mi siedo davanti al mio PC con le mie cuffie e ascolto solo Bach e finisce che “MAMMA” non lo sento.

E sono egoista quando dico “No, ora no. La mamma sta facendo una cosa importante” Cosa non facile da dire per me (che faccio la mamma a tempo pieno e che per natura predispone assistenza h24) e da riconoscere da parte di un figlio, che fatica a comprendere che la mamma è anche altro.

Ma che vuol dire essere egoista?

Letteralmente indica una persona che pecca di egoismo. Si va bene, ma in sostanza???

“Atteggiamento di chi si preoccupa unicamente di sé stesso, del proprio benessere e della propria utilità, tendendo a escludere chiunque altro dalla partecipazione ai beni materiali o spirituali ch’egli possiede e a cui è gelosamente attaccato”

Se volessi analizzare la definizione presa dal vocabolario,  visto che oggi parliamo di egoismo, vi chiedo di esaminarla insieme.

Mi preoccupo di me stessa… ma non unicamente.

E’ dal mio benessere che (ancora) dipende il benessere degli altri, in particolare dei miei figli, così che io possa anche essere utile.

 Invece, se parliamo di beni spirituali, non mi considero assolutamente egoista. Non li considero solo miei, importantissimi per me, ma per poter spingersi oltre, devono essere condivisi. Se non fosse così, sentirei l’inutilità di possederli.

Per quanto riguarda i beni materiali,  le cose sono un po’ diverse. La mia teoria a riguardo è molto personale. I beni materiali (molto in basso nella mia scala dei valori) sono solo quello che dà la possibilità di soddisfare i bisogni primari, ma non rendono l’animo nobile, per cui hanno un’importanza molto relativa. Tuttavia ce ne sono alcuni di cui sono estremamente possessiva. Il mio spazzolino da denti, i miei libri e il mio PC. Ma soprattutto la mia borsa: quell’accessorio che cambio poco e che contiene tutto quello di cui necessita una mamma a tempo pieno come me.

E forse tutto questo per rimanere sulla mia direzione, nonostante le possibili (a volte impensabili) deviazioni.

E a conti fatti… un po’ egoista forse lo sono, solo un po’.

Ma non del tutto. Infatti ho appena deciso che la prossima settimana vi farò un regalo.

Vi aspetto qui mercoledì prossimo.

Grazie  per essere tornati a trovarmi.

Paola ♥

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