Le due anime

di una mamma

a tempo pieno

Una donna con due anime, una dedita alla casa e alla famiglia, e l’altra che esprime tutta la sua femminilità e sicurezza

La prima anima: la donna tutto fare

Ho sempre sostenuto di essere una donna all’antica, ma con due anime.

Le mie amiche mi prendono in giro perché sono una di quelle che la mattina prepara la colazione per tutti ma lascio le tazze nel lavandino. Ogni giorno faccio almeno due bucati ma ognuno ripone i propri vestiti al loro posto. Rimbocco le coperte a tutti, ma rifaccio solo il mio letto. Preparo pranzi e cene sperando di deliziare i miei commensali e non lavo mai i piatti.

 Ho scelto di rimanere a casa per rinunciare alla fatica di centellinare quel tempo di qualità da trascorrere con i miei figli e forse anche un po’ per evitare di avere orari troppi scomodi da gestire.

Mi prendo i miei spazi, vivo le mie passioni, soddisfo i miei doveri come i miei più grandi piaceri. Sono il punto di riferimento per i miei figli e ne sono ben felice.

La seconda anima: la donna consapevole e indipendente

E l’altra anima della mamma? Se parliamo di autonomia della mamma? Chi tra le tante donne-mamme di oggi sente la propria autonomia essere davvero in discussione?

 “Se confidiamo e ci affidiamo all’istinto materno comprendiamo che la donna si ritrova sempre, quando accetta la sua natura, nel dare e nel donare. Si tratta di vocazioni innate nelle donne, ma da usare con cautela” (cit. il mio psicoterapeuta).

 Accogliere, accettare, educare, sono propensioni insite in una mamma.

Abbiamo la capacità di trovare sempre il bene e quando poi succede che rinunci all’attesa, lo fai perché la felicità dell’altro viene prima. In questo modo, sento che quel ruolo di mamma mi appartiene.

 Forse non viene assegnato uno stipendio alla mamma perché non è una questione di costi ma di valore.

 

Fare delle scelte obbligate e dettate dal budget

I figli sono un bene dell’intera società ma sulle spalle della mamma.

 Se, come me, una donna sceglie di fare “solo” la mamma, non è certa di poter decidere cosa regalare al proprio figlio per il compleanno.
Come si fa a gestire la rabbia che ti assale quando non puoi fare liberamente le tue scelte? E come si possono accettare i limiti imposti da una situazione che inevitabilmente si viene a creare quando con quello che sta dentro a quel vasetto di marmellata riesci a pagarci solo le spese?

 Necessariamente ti ritrovi a fare i conti. E arrivi facilmente alla conclusione di alcuni giorni in cui si è lamentose e quasi scontente. La fatica di starci dentro.

La scelta che fai perché devi e non perché “è quella che preferisci”. I tuoi risparmi che vengono assorbiti dagli imprevisti. Così finisci che rimandi.

Decidi di andare a lavorare per ottenere un’indipendenza economica? O scegli di rimandarla a data da destinarsi lasciandoti andare alla sottomissione più totale?

La risposta esatta è: nessuna delle precedenti.

In molte capiranno la fatica quando la rinuncia non spetta solo alla mamma.

Non serve e non basta far passare velocemente le giornate storte.

Le rinunce e le mancanze si sentono e ci pressano. Ci si sente come in una morsa.

 Sono a casa e non percepisco uno stipendio, ma tutelo e custodisco la mia indipendenza economica. La più grande delle mie alleate è la mia autonomia ed è grazie alla mia individualità che riesco a proteggere la mia libertà. Così, le regole le posso stabilire io.

 

Scopri come ho fatto a costituire il mio patrimonio e quali sono i 3 semplici passi che definiscono “La mamma a tempo pieno una donna libera”.

 

Grazie per essere stati ancora qui con me

Vi abbraccio

Paola ♥

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