Il vasetto di marmellata

Avete mai contato le ore di lavoro effettivo che svolge una mamma? Se percepisse uno stipendio, a quanto ammonterebbe?
“Se costa poco, vale altrettanto” Questo è un pensiero molto comune.
Nella fase di acquisto di un prodotto o servizio, se non abbiamo molti parametri di confronto oltre al prezzo, generalmente siamo portati a pensare che quello più caro è quello con una qualità maggiore rispetto agli altri.
Ed è qui che casca l’asino. Qualche volta è tutto il contrario.
Fare la mamma 24/7 ha sempre il giusto ricompenso?
La mamma a tempo pieno è una lavoratrice autonoma: si può tranquillamente dire che gestisce una piccola impresa a conduzione familiare, ha una visione molto flessibile e fornisce le soluzioni in modo ineccepibile.
È una di quelle lavoratrici a cui non sono concessi giorni di “malattia” quando è lei a stare male. Non ha un orario d’inizio e di fine. È più una turnazione e, la mattina molto presto, le conviene togliersi il pigiama altrimenti potrebbe ritrovarsi in macchina (con mollettone in testa e ciabatte) ad accompagnare uno dei suoi figli a scuola.
Uno studio condotto da Viking che ha catturato la mia attenzione qualche tempo fa, sostiene che per molte delle azioni che la mamma svolge nel suo “lavoro”, essa impiega circa 105 ore a settimana (cosa che smentisco spudoratamente) e che il suo stipendio, anche grazie alle esperienze maturate, dovrebbe aggirarsi intorno ai €3.950 lordi al mese, il che sarebbe davvero una bella somma!
In concreto, oltre a essere mamma, una donna è:
- Un’infermiera: curiamo anche attraverso i poteri magici di baci, creme e acqua;
- Un’autista: nonostante i vari imprevisti e dimenticanze dei tuoi figli, riesci comunque ad arrivare prima del suono della campanella o a dirigerti verso quel campo sportivo che non conoscevi;
- Una colf: “che tu stia ancora lavando il pavimento non conta, per loro sarà sempre l’unico passaggio possibile”
- Una chef: anche se qualche volta ti senti dire “manca un po’ di sale”, “è un po’ troppo cotto”, o “cos’è ‘sta roba!”
- Un’addetta agli acquisti: sa sempre cosa veste meglio e dove costa meno;
- Un’assistente personale: una di quelle fidate (tipo la segretaria di Caprotti versione mamma)
- Una personal coach: reperibile 24/7;
- Un’insegnante: quando ti chiedono “Mi aiuti con questa espressione?”, ti ritrovi sui banchi di scuola quando il biondino ti faceva la corte, e ora… vabbè lasciamo perdere …
- Un’educatrice: responsabile della “maleducazione” dei propri figli;
- Una Party Planner: è capace di organizzare le feste più stratosferiche, con effetti super speciali, tutto da sola.
Potremmo aggiungere che una mamma ha anche un’alta capacità di ascolto e di presenza mentale, empatia e problem solving. Inoltre sa essere multitasking, riesce a gestire i capricci della scricciolina di casa mentre la princess ti racconta cosa è accaduto in classe.
Gestisce l’economia domestica, sa esattamente dove si trova la felpa grigia con i lacci beige (nonostante la lavanderia sia sommersa) e dove ritrovare le chiavi disperse dall’ultima volta che era uscito tuo figlio. Si ricorda la scadenza dei documenti d’identità di tutta la famiglia e molto altro.
In conclusione
Tutto questo ha un qualcosa di affascinante e quasi magico, e per quanto bello e importante possa essere, non deve oscurare l’altro aspetto dell’essere mamma.
Quella parte in cui deve affrontare gli aspetti più pratici e per i quali una mamma si ritrova a fare i conti dentro a un barattolo di marmellata, soprattutto se non svolge un’attività lavorativa remunerata. Quella parte per cui si può fare molto.
Vi aspetto qui la prossima settimana per raccontarvi come va a finire questa storia e cosa riesce a fare la mamma con un semplice vasetto di marmellata.
E tu? Che tipo di mamma sei? Condividi la tua giornata tipo, commentando qui sotto.
Grazie per essere stati con me anche oggi
Vi abbraccio
Paola ♥
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