Dove va a finire il tempo  

Paola che cammina per la strada, dando le spalle all'obiettivo

Il tempo. Un’esclusiva occasione.

Il tempo. Quella esclusiva occasione.

 Indispensabile. Irrefrenabile. Prezioso. Incontrollabile. Sfuggente. Travolgente. Sfrenato.

 

Ma come si misura il tempo? Passando da un evento all’altro? Dagli euro guadagnati, consumati o persi? Dai figli che crescono, le rughe che avanzano, le cose che si prendono e/o che si perdono? I compleanni?  Oppure dallo scorrere di numeri scritti su di un calendario appeso in cucina dove segnare le scadenze di bollette e assicurazioni?

Possiamo davvero fermare il tempo?

L’arrivo della pandemia sembrerebbe rispondere sì a questa domanda. Oppure, è stata la pandemia a fermarci mentre il tempo è continuato a scorrere inesorabile.

Forse abbiamo pensato che avremmo avuto più tempo a disposizione per stare in famiglia, per imparare nuove ricette, per fare della nostra casa un ufficio, una palestra, una scuola.

Sembra incalcolabile il tempo da cui è stato rilasciato il primo decreto che ci ha fermati e ci ha indicato tutto quello che non avremmo potuto fare da quel momento in poi.

Ci siamo annoiati perché impossibilitati a vivere quell’unica strada che avevamo imbroccato e il resto non ci interessava.  Eravamo impazienti di tornare alla nostra frenesia e quella vita fatta di corse, interminabili code e intere giornate vissute altrove.  Ma eravamo soprattutto nervosi perché, invece di curarci di ciò che potevamo, avevamo paura che ci stessero privando della nostra libertà e della nostra vita quotidiana.

Mica facile comprenderlo con le situazioni che ci siamo ritrovati a vivere in questi mesi: la mancanza di lavoro, attività al collasso, ragazzi rinchiusi nelle loro stanze (forse a studiare), bambini che hanno dovuto rinunciare a giocare, persone che si ammalano e che, purtroppo, non ce la fanno, in completa solitudine.

Sembra voglia andare tutto contro la nostra dignità.

Come ci influenza il tempo?

Il tempo non rallenta e non accelera in funzione di quello che accade, e non cambia l’estrema importanza che ha.

Un secondo in una gara, può fartela vincere. O perdere.

Un minuto può determinare l’anno della tua nascita.

Un giorno, quello successivo, potrebbe essere tardi.

Non si vede e non si tocca, eppure ci plasma in ogni istante. E a volte ce ne rendiamo conto troppo tardi.

Non si risparmia, non si spreca e soprattutto, non si recupera, il tempo.

Il primo aspetto che credo sia fondamentale è che non dovremmo considerarlo tempo perso. Forse impiegato male, ma mai perduto.

Il secondo è che il tempo ci segna e ci insegna.

Ma perché questo possa avvenire dovremo imparare ad ascoltare. Cosa non semplice. L’ascolto richiede pazienza e la pazienza richiede tempo.

Dobbiamo avere la voglia di padroneggiare il nostro tempo e decidere che il nostro tempo ha un valore (non un costo). Essere persuasi dal tempo e rispettarlo.

Il  tempo non è nostro. Ci viene dato in concessione “gratuita” e, indipendentemente dall’uso che sceglieremo di farne, esso passerà e non potremo recuperarlo. Hai voglia a dire poi: “Se tornassi indietro …

Il tempo? Se non me lo chiedi so cos’è. Ma se me lo chiedi non lo so più

Sant’Agostino

Qual è il tuo rapporto con il tempo?

In effetti, cercare di spiegare cos’è il tempo è davvero complicato. Ognuno di noi ha il suo rapporto col tempo. Corre quando si è felici e rimane sospeso quando si è insoddisfatti. Io non ne ho mai abbastanza.

Il mio rapporto con il tempo? Cerco di sprecarne il meno possibile per usarlo al meglio e sapere sempre dove va a finire, ho trasformato quel mio primo quaderno arancione (sul quale avevo iniziato a scrivere cosa avrei voluto fare del mio tempo) e, come sapete, ho creato un spazio per scoprire dove va a finire il tempo: L’Agenda della Mamma a tempo pieno.

“A che ti serve un’agenda, mamma???”

“A non perdere il focus su di me.”

Non ho mai trovato un’agenda adatta a una mamma. Che non è mai solo mamma.

Così l’ho progettata una volta, mi è piaciuta e sono andata oltre.

L’anno scorso (ricordate?) ho creato la prima edizione “L’Agenda della Mamma a tempo pieno… che vive leggera”

Chi, come me, l’ha utilizzata, ha scoperto davvero parecchie cose di sé e mi ha anche aiutato a comprendere come potesse essere migliorata.

Per la seconda edizione, ci saranno delle novità!

Presto sarà possibile prenotare: “L’Agenda della Mamma a tempo pieno… che parla chiaro”. Come?

Comincia da qui:

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Comincia con il trovare un rimedio immediato ai possibili imprevisti che potrebbero sopraggiungere… E quando arriverà l’Agenda, sarà semplice capire… dove va a finire il tempo 🙂 Soprattutto il tuo 😉

 

Non perdere tempo. Prima che sia troppo tardi.

 

Conclusione

“Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita” Mark Twain

Io ci provo ogni giorno.

Il tempo passa. Non possiamo certamente fermarlo e forse neanche gestirlo. Sta a noi decidere come trascorrerlo.

 Vi ringrazio di essere stati qui con me e vi abbraccio forte forte.

Paola ♥

P.S. Ovviamente sarà superfighissima l’Agenda della Mamma a tempo Pieno, come nel suo stile.

P.P.S.S. Immagino non vogliate arrivare tardi e farvi cogliere impreparati.