Matrimonio e patrimonio

Cosa deduciamo dall’etimologia di Matrimonio e Patrimonio
Il matrimonio è un atto d’impegno in cui entrambi dovrebbero valorizzare gli oneri od onori dell’altro, soprattutto quando si tratta di educare i figli.
Fin dai tempi che furono, l’uomo e la donna hanno sempre avuto ruoli ben distinti.
Secondo il vocabolario degli Accademici della Crusca, la parola Matrimonio, dal latino matrimonium – mater – monium, significa:
«Matrimonio è una congiunzione dell’huomo, e della donna, la quale ritiene una usanza di vita, la quale dividere non si può. E perché nel matrimonio apparisce più l’uficio d’esso nella madre, che nel padre, perciò è determinato più dalla madre, che dal padre. Matrimonio, tanto è a dire, come uficio di madre»
Nello stesso vocabolario, la parola Patrimonio, dal latino patrimonium, derivato da pater, ‘padre’, e munus, ‘compito’, si riferisce a: “Beni pervenuti, per redità del padre”.
Dapprima col significato di ‘compito del padre’ poi con quello di ‘cose appartenenti al padre’.
Il sacerdote, infatti, durante la celebrazione pronuncia queste parole:
“Dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio”… “con il sacramento del Matrimonio, il Signore li accompagni sempre con la sua protezione”
Onori e oneri della coppia
Secondo il mio parere, l’unione di Matrimonio e Patrimonio, genera le fondamenta del rapporto della coppia.
Si potrebbe dire:
Gli onori alla mamma
Gli oneri al papà
E i compiti… a ognuno i suoi!
Tutto questo sembra essere in conflitto con il contesto in cui viviamo, il quale, sembra faccia di tutto per toglierci di fatto una delle vere e poche certezze che abbiamo sempre avuto: uomini e donne sono diversi. Noi possiamo inventare tante cose, anche vederle grigie se sono rosse, ma l’uomo e la donna si distinguono.
Aspetti che non hanno nulla a che fare con il concetto di parità, il quale si fonda sul diritto d’uguaglianza di TUTTI gli esseri umani, e mira a migliorare la condizione della donna sul piano del diritto costituzionale e che, per come poi viene gestito, ha dei risvolti anche nella sfera familiare non sempre positivi.
Il ruolo della mamma lavoratrice nella famiglia
L’art. 37 Costituzione stabilisce che: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.
Bellissima teoria, ma noi mamme sappiamo bene che in pratica non è affatto così.
“Hai voluto la bicicletta? Ora pedali” – questa espressione sarà pur banale (e a me appare anche volgare) ma è la realtà in cui si trovano le mamme lavoratrici. Peccato che queste marcate discriminazioni si ripercuotono sulla famiglia e scombussolino compiti, oneri e onori.
Educare e dare l’esempio
In una famiglia dove la mamma non lavora, è lei che riempie i vasetti di marmellata con i soldi che guadagna il papà, il quale provvede al mantenimento della famiglia. Forse è per questo che ci si riferisce a lei come “mantenuta”.
Non proprio tutte le mamme sono d’accordo con questa espressione; sarà perché il pensiero predominante è che ai nostri figli non servono “beni materiali” ma hanno bisogno di noi.
Come si evince dal libro di Meg Meeker, “Boys: 7 segreti per crescere i figli maschi”, noi mamme diamo l’esempio: osservando, imparano come si affronta la vita; parlandoci, sanno che li ascoltiamo; vedendo come aiutiamo gli altri e quali decisioni prendiamo sapranno relazionarsi con gli altri.
In conclusione
Di fatto, sia mamma che papà hanno compiti, oneri e onori ben distinti, forse molto più percepiti quando la mamma sta a casa. Per evitare che i ruoli di entrambi non entrino in conflitto, la complicità sarà una buona amica della coppia.
Anni fa pensavo che essere complici significasse fosse fare tranquillamente la pipì mentre lui si lava i denti, invece è molto di più. Per mantenere saldi e sani gli equilibri è necessario lavorare sulla propria individualità e indipendenza. Come si può? Ve lo racconto mercoledì prossimo.
E voi? Cosa ne pensate? Siete una coppia che si divide i compiti e gestisce i figli in maniera equa?
Grazie per essere stati con me anche oggi
Vi abbraccio
Paola ♥
P.S.
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