Il peso di un ricordo

Le parole e le poesie ci aiutano ad esprimere i nostri sentimenti

Non ti chiedo di darmi un bacio.
Non chiedermi scusa
quando penso che tu abbia sbagliato.
Non ti chiederò nemmeno di abbracciarmi quando ne ho più bisogno,
non ti chiedo di dirmi quanto sono bella,
anche se è una bugia,
né di scrivermi niente di bello.
Non ti chiederò nemmeno di chiamarmi
per dirmi com’è andata la giornata,
né di dirmi che ti manco.
Non ti chiederò di ringraziarmi
per tutto quello che faccio per te,
né che ti preoccupi per me
quando i miei animi sono a terra,
e ovviamente, non ti chiederò
di appoggiarmi nelle mie decisioni.
Non ti chiederò nemmeno di ascoltarmi quando ho mille storie da raccontarti.
Non ti chiederò di fare niente, nemmeno di stare al mio fianco per sempre.
Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più
.

Frida Kahlo scrisse queste parole per suo marito Diego. Io oggi le riprendo e le dedico ai miei figli come se stessi parlando ad ognuno di loro.

(mi rivolgo ad ognuno di loro individualmente)

Ai miei figli

“Se la mia vita fosse solo cosa vostra, non sarei la proprietaria della mia soddisfazione. Vivrei di gratificazione istantanea. Sarei soggetta a voi in tutto e per tutto.

E questo non sarebbe giusto Soprattutto per voi. Ma anche per me.

Non posso affidare la vera me a qualcun altro, neanche a te che sei mio figlio.

Lo dico per tutte quelle volte che …

Avresti voluto sentirti dire qualcos’altro.

Avresti voluto dormire con me nel lettone.

Avresti fatto prima se ti avessi allacciato le scarpe.

Avresti voluto che intervenissi nelle litigate con i tuoi fratelli.

So che arriverà. So che lo farai. Giudicherai il mio operato quando ti staccherai da me e lo farai tenendo conto di te.

Ma non lo temo il tuo giudizio. E non giudicherò il tuo giudizio.

Non mi spaventa quel momento in cui mi guarderai da uomo/donna e non da figlio/a.

Non saprai comprendere certe scelte, alcuni momenti e, forse, neanche i miei silenzi.

Tutte le volte che ho taciuto le mie ansie e le mie lacrime… beh si, in effetti qualche lacrima l’ho condivisa ma … solo quelle che arrivavano per le cose belle.

Mentre il resto non ti spettava/spetta.

Sai, io non sono solo la tua mamma. Quella che ti dava/dà la mano per farti attraversare la strada. Quella che ti rimboccava le coperte, ogni sera, e poi tu, ti scoprivi di nuovo. Quella che ha cercato di dirti no solo quando eri in diritto di riceverlo.

Sto lavorando tutt’ora per darti la versione migliore di me stessa, non la mia perfezione.

Tu hai il diritto di saperlo che io non sono perfetta. E sono contenta di averti potuto mostrare che, anche con fatica, si deve sempre provare a rimettersi in piedi dopo essere caduti.

Ho messo da parte alcuni pezzi di me. E non te lo dico perché lo rimpiango. Assolutamente no. Io l’ho fatto con tutto l’amore possibile, e soprattutto l’ho fatto perché lo volevo.
Volevo starti accanto. Volevo insegnarti tante cose. Volevo che tu trovassi la tua strada insieme a me, sapendo che arrivati al bivio, avresti intrapreso/intraprenderai quella giusta per te.

Da mamma cerco ogni giorno di essere presente ogni volta questo ti occorre, e da donna provo a fare la stessa cosa, con me.

Prendermi dello spazio, mi serve a non importene, e guardare la libertà come uno dei valori più importanti. Se io non fossi libera, non lo saresti neanche tu.

Nei miei abbracci ho cercato di insegnarti il calore.

Nei miei baci ho voluto far passare il mio amore.

Nelle sculacciate … no, queste non ci sono state. E oggi confermo che non servivano, anche se prima potevo solo intuirlo.

 

Vivo dei tuoi: “Mamma, ma tu pensi sempre a tutto!!!”

Non ti ho mai detto che quella gonna bordeaux non mi piace, perché ti sta davvero bene.

Ricorderò per sempre quando abbiamo comprato quella canotta bianca a pois blu, mi era piaciuto il tuo fidarti di me: “Mamma, che ne dici???”

Ricorderò quello scambio di sguardi che ridevano quando avevamo capito entrambi che cos’era quella macchia, ma nessuno dei due lo aveva detto a voce alta.

E quel cestino pieno di sassi e pieno d’amore è una delle cose più preziose che possiedo.

Conservo ancora quel libro che mi hai comprato a quel mercatino del libro che avevano organizzato nella tua scuola: “Mamma, visto che a te piace leggere ho pensato di comprarne uno per te”.

Quel Natale, in quella busta, ci ho trovato un valore inestimabile: “Mamma, non sapevamo cosa comprarti ma volevamo farti un regalo. Per cui ognuno di noi ha messo la sua parte“. Qualunque cosa non sostituirebbe il valore del vostro gesto (che ovviamente mi aveva fatto piangere).

 

Mi piace il tuo sguardo sconcertato quando mi becchi sul tavolo della cucina a ballare.

Mi piace il tuo sguardo ammirato quando indosso il mio tacco 15 e quello pieno di affetto quando sono bardata nel mio pigiamone con i calzettoni.

Ma anche quello sguardo “disgustato” dalla ciabattina rasoterra che tu chiami scandalosa (in parte concordo con te ma a volte è davvero comoda).

 

Per capire il valore di tante piccole cose bisogna avere uno sguardo capace di andare in profondità, proprio come il tuo.

Mi piace credere che ricorderai tutto, tutto quanto, anche se so che non sarà così. Non lo è neanche per me.

Perciò non curarti di quello che non ricorderai. Forse questo è il motivo per cui sono una conservatrice seriale e sono capace di fare 150 foto in un solo giorno.

Forse questo ci aiuterà a ricordare il peso di quei ricordi, di quegli attimi, che sono tutto quello che compone la nostra vita.”

 

Vi ringrazio di essere passati da me.

Vi aspetto la prossima settimana, sempre qui.

Vi abbraccio.

Paola ♥